Le donne in Industria 4.0

Le donne risultano ancora escluse nei processi di innovazione all’interno del mondo del lavoro.  Questo è quanto emerge dal report relativo al Gender Gap elaborato dal WEF (2017).
I dati relativi al Gender Equity fanno emergere un dato preoccupante in materia di uguaglianza di genere. L’Italia è ancora molto indietro rispetto agli altri Paesi Europei. In fatto di uguaglianza di genere c’è ancora molto fare per colmare la disparità di genere nel mondo del lavoro, nella rappresentanza politica, nell’istruzione e nella salute.
All’interno del Report del Global Gender Gap del WEF (2017), l’Italia risulta all’82° posto su 144 Paesi esaminati, mentre il Rapporto (OECD, 2017), attesta l’Italia al quartultimo posto per percentuale di donne occupate.
Dall’analisi dei dati occupazionali di genere, vediamo come i settori occupazionali nella quale sono maggiormente presenti le donne sono, la Salute e l’Istruzione e la Pubblica Amministrazione. Mentre il settore delle tecnologie e dei servizi ad essi collegati, risulta ancora scarsamente popolato da forza lavoro femminile.
Nonostante le leggi nazionali e le direttive europee il raggiungimento della Gender Equity nelle posizioni apicali nei vari settori produttivi risultano ancora lontane, lo squilibrio nel mondo del lavoro dei percorsi di carriera risulta ancora evidente.
Difatti i ruoli dirigenziali ricoperti da donne sono soprattutto in settori quali, No Profit, Salute e Istruzione, storicamente già molto frequentati da donne. La loro scarsa presenza nei ruoli apicali nel mondo del lavoro è imputabile:
 

  • alla mancanza di politiche che favoriscano percorsi di bilanciamento tra vita personale e professionale (work balance life);
  • a forme di discriminazioni contrattuali e salariali, pensiamo al divario retributivo tra uomo e donna;
  • alla scarsa motivazione verso posizioni dirigenziali.

 
Ma la esigua presenza del capitale intellettuale femminile in settori tecnologici, sembra essere dovuto prevalentemente a motivazioni di tipo culturale con la presenza diffusa di stereotipi e convinzioni che vedono le donne relegate in settori, professioni e percorsi di istruzione considerate a loro adatte, pensiamo a professioni legate alla cura o formazioni di tipo umanistico a discapito di quello di tipo scientifico e tecnico. Difatti risulta in modo evidente come le donne siano scarsamente sottorappresentate in aree di occupazione in crescita che richiedono competenze e conoscenze Science, Technology, Engineering and Mathematics (STEM).
È da queste considerazioni che si genera il percorso Empowerment delle donne in Industria 4.0 per offrire un’opportunità formativa e dare un contributo alle donne affinché possano rimuovere quegli ostacoli di tipo culturale che le impediscono di esprimere le proprie potenzialità e modificare il loro rapporto con il potere avvicinando le donne alle nuove tecnologie all’interno del paradigma 4.0.
Tratto dal mio Articolo pubblicato in: http://www.fupress.net/index.php/formare/article/view/24912
 

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