Cultura digitale tra strategie ed opportunità

Il COVID 19  ha segnato un accelerazione nella familiarizzazione del digitale e delle tecnologie, ci ha portato a cambiare le nostre abitudini in tutti gli ambiti di vita, privata e  lavorativa.
Le tecnologie ed il digitale rappresentano oggi il cardine su cui poggia la nostra vita professionale. Le aziende hanno dovuto attivare processi di trasformazione per rispondere a questa epocale emergenza sanitaria. Ciò a permesso di  acquisire nuove consapevolezze, in particolare si è capito che:

  • i processi produttivi potevano essere gestiti a distanza,
  • la presenza fisica negli uffici poteva non essere indispensabile,
  • si poteva gestire le riunioni senza doversi spostare,
  • si poteva gestire il cliente da remoto

Abbiamo scoperto lo smart working, nonostante che è dal 2017 che esiste la legge n. 81 che norma la modalità di lavoro cosidetto Agile.
Nell’era Covid il 72% delle aziende hanno attivato lo smartworking. Le aziende in tempi molto rapidi si sono dovuti dotare di tecnologie e infrastrutture che permettessero ai propri dipendenti di lavorare da remoto.
Tutto questo  ha messo in evidenza il tema delle digital skills, oggi più che mai importantissime. Le aziende che oggi non riescono a utilizzare strumenti come zoom o teams  è tagliato fuori dal mercato. Oggi in azienda diventa quanto mai necessario prevedere azioni di  re -skilling (riqualificarsi) e di up -skilling (migliorarsi) delle risorse umane interne al contesto.
Oggi c’è una richiesta nel mercato del lavoro di competenze e profili  che non trovano risposta.
La cosa preoccupante è che a fronte di un livello  alto di disoccupazione  come abbiamo noi in Italia (circa il 10%), vanno inevase circa 10’000 richieste di lavoro ogni settimana perché mancano le competenze.  Secondo le stime dell’OCSE nel prossimo decennio più di 1 miliardo di posti di lavoro saranno trasformati dalla tecnologia.
Mancano le competenze digitali e tecnologiche, difatti risultiamo essere agli ultimi posti in Europa in merito alle competenze di base digitali, quelle che ti permettono di accedere ai servizi digitali. Il 58% degli italiani (16-74 anni) non possiede un livello base delle competenze digitali che permettono di esercitare il diritto di cittadinanza.
Secondo i dati riportati dal  Word Economic Forum si prevede  che entro il 2022   il 42% delle competenze di base necessarie per svolgere i lavori esistenti cambierà.
Come possiamo soddisfare la domanda di competenza della nuova era tecnologica?
Per compiere progressi significativi nella riqualificazione delle risorse umane, sarà particolarmente importante concentrarsi sulle professioni in più rapida crescita del futuro.
Per arrivare a questo dobbiamo coltivare la cultura del digitale e delle tecnologie fin dall’età evolutiva per preparare le nuove generazioni alla formazione delle nuove professioni future. Diventa sempre più importante coltivare quella che viene oggi definita la nuova Intelligenza del futuro – il mindset digitale, in che modo?
Incentivando e stimolando fin dalla tenera età:

  • la curiosità verso le tecnologie;
  • l’utilizzo delle tecnologie per uso professionale, educativo, e nel tempo libero;
  • comportamenti orientati a comprendere a fondo i sistemi logici che stano alla base della tecnologia.

Per arrivare a questo dobbiamo coltivare la cultura del digitale e delle tecnologie fin dall’età evolutiva per preparare le nuove generazioni  allo sviluppo del mindset digitale necessaria per la formazione delle nuove professioni del futuro.

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