Quanto siamo smart noi donne?

Da quando l’OMS ha dichiarato COVID-19 come pandemia le misure di contenimento della diffusione del contagio ha avuto un’ impatto sociale oltre che economico importante che sta colpendo duramente tutti, oltre anche i nostri confini nazionali.
Questa emergenza sanitaria ed umanitaria che stiamo vivendo ci sta richiedendo un cambiamento di rotta radicale nella nostra modalità di lavorare, nell’istruzione dei nostri figli, nella gestione dei rapporti sociali ed affettivi.
Se le tecnologie e il digitale potevano provocarci, in alcune di noi, sentimenti di sfiducia e talvolta di diffidenza, oggi più che mai siamo consapevoli che rappresentano l’unica opportunità per rimanere connessi, la sola possibilità di uscire delle nostre quattro mura domestiche.
Ma quale è il rapporto delle donne con le tecnologie e il digitale?
I dati del WEF, riportati all’interno del report Gender Gap del 2020, fanno emergere in modo inequivocabile quanto nel nostro paese le donne abbiano una scarsa familiarità ed un bagaglio di competenze digitali e tecnologiche limitate.  Non è un caso infatti che nel mercato del lavoro il settore delle tecnologie e dei servizi ad essi collegati risulta ancora scarsamente popolato da forza lavoro femminile.
L’esigua presenza del capitale intellettuale femminile in settori tecnologici, sembra essere dovuto prevalentemente a motivazioni di tipo culturale con la presenza diffusa di stereotipi e convinzioni che vedono le donne relegate in settori considerate a loro adatte.
Nonostante ciò nell’era del COVID 19, le donne, le professioniste, le manager,  le mamme  tutte a vario titolo sono chiamate a fare i conti e familiarizzare con il mondo digitale. Chi di noi non è in smart working oggi, chi di noi non si trova a supportare i propri figli nell’istruzione a distanza?
Quante di noi sentono la fatica ad essere smart?  Siamo sicuramente in molte!
Eppure gli analisti, sociologi ed esperti ci ricordano che “niente sarà più come prima”.  Una cosa è certa, quando usciremo da questa emergenza le nostre abitudini e comportamenti sociali non saranno più gli stessi. L’analogico sarà sostituito dal digitale in tutti gli aspetti della nostra vita, non torneremo indietro.
Andremo incontro sempre più ad un futuro digitalizzato caratterizzato dalla “smaterializzazione” dei luoghi di lavoro, della formazione e dell’educazione.
La “distanza” che oggi è necessità sociale, può e deve essere quell’opportunità da cogliere per accelerare il processo di digitalizzazione dei servizi privati e pubblici, del lavoro, dell’istruzione e della formazione, della sanità utili nel migliorare la qualità della nostra vita alla ricerca continua di quel delicato bilanciamento tra vita personale e professionale, a cui noi donne siamo chiamate da sempre a dare prova di equilibrismi non sempre facili.
Allora cosa possiamo fare in questo contesto di profondo mutamento per diventare più smart?
Proviamo a vivere questo periodo, se pur difficile incerto, dominato spesso da sentimenti di smarrimento e paura, come luogo dove poter sperimentare nuove modalità di affrontare la nostra vita del quotidiano dove la tecnologia può diventare un nostro alleato, un’opportunità da cogliere, al di là della necessità forzata del momento, per favorire la propria crescita, come donna, come madre come agente del cambiamento sociale oltre che come professionista o manager,  ed aprirci ad una nuova visione per costruire un futuro migliore, più inclusivo e solidale attraverso il digitale.
Pubblicato; Newsletter N. 1 – Community Donne 4.0

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