Come sviluppare la propria resilienza nel lavoro come nella vita

Chi può sviluppare la resilienza  in azienda? Sono le persone, gli imprenditori ed i manager in primis, le risorse umane interne all’organizzazione. Sono loro che sono chiamati, direttamente o indirettamente,   a dare  prova di resilienza affinché il proprio business e la propria azienda possa diventare resiliente.
Resilienti si nasce o si diventa? Questa è la domanda che molti ci hanno posto. La risposta è che la resilienza la si può apprendere e sviluppare.
La resilienza in psicologia è la capacità reattiva delle persone ad affrontare le avversità e a trasformare gli eventi negativi della vita in nuove opportunità.
La persona, il manager, l’imprenditore resiliente è colui che a fronte di un duro lavoro, degli impegni presi ha conquistato una visione nuova delle proprie risorse e delle proprie potenzialità. E’ quello che si è spinto là dove pensava di non poter mai arrivare, sfidando i propri limiti e gli ostacoli e le ostilità del contesto.
Qual è allora il segreto della resilienza? Come la si può sviluppare e apprendere? Tutti la possono sviluppare?
Sì, la resilienza non è appannaggio di pochi e nemmeno dei supereroi. Certo, diventare resiliente non è facile, alzarsi dopo una caduta, perseverare nel percorso per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati nonostante   i fallimenti accumulati può essere faticoso, a volte ci può sembrare non possibile.
Ma chiunque ci può riuscire, con impegno, perseveranza e duro lavoro.  Migliorare il proprio livello di resilienza,  raggiungere i propri obiettivi camminare verso l’eccellenza e lo si può fare al di là di quello che in precedenza sembrava impossibile, come?
Ecco i 6 passi necessari per sviluppare la propria resilienza:
Primo passo: i miei fallimenti diventano i miei errori, fonte di apprendimento necessario per raggiungere l’eccellenza.  Trasformare il fallimento in errore mi apre a   nuove opportunità indicandomi   nuove strade,   mi fornisce indicazioni preziose su cosa altro potrei fare di diverso per raggiungere i risultati voluti. L’errore diventa nuova fonte di apprendimento.
Secondo passo: variare il mio punto di osservazione, sviluppare il pensiero divergente, incentivare l’immaginazione, superare le credenze che mi impediscono di indossare nuovi “occhiali” utili  per scoprire   nuove soluzioni.
Terzo passo: trasformare i problemi in sfide. La sfida mipermette di far emergere mie energie personali orientate a raggiungere traguardi altrimenti impensabili.
Quarto passo: riconoscere le proprie emozioni ed imparare a governarle per trasformarle in nuova energia. Le emozioni possono essere delle grandi risorse a cui attingere per raggiungere risultati importanti.
Quinto passo: costruire un piano d’azione con obiettivi sfidanti.
Sesto passo: Impegnarsi ad agire verso l’eccellenza con impegno costante.
La resilienza è frutto del duro lavoro, la puoi conquistare, se vuoi, con il supporto del coach che ti potrà accompagnare nel tuo specifico percorso di resilienza.

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