Vulnerabilità e Leadership, quale possibile relazione

Quante volte ci è capitato di sentirci imperfetti con gli amici, con il capo e con i colleghi? Quanto volte abbiamo temuto i loro giudizi?
Di che cosa abbiamo bisogno per accettare la nostra mancanza di perfezione?
Coraggio, audacia?  No, solo un nuovo punto di vista.
Mostrare la nostra vulnerabilità, il nostro punto debole, permette di connetterci  con l’altro, di incontrare l’altro nella nostra dichiarazione di non sapere o di aver bisogno di aiuto.
Non è forza. E’ abbandono dell’idea che non si può essere perfetti. La perfezione non fa parte dell’essere umano. Dire “ho sbagliato“, riconoscersi vulnerabili e non nascondersi, ci avvicina a noi stessi ed agli altri, ci rende autentici, consente di riconoscersi, crea connessioni relazionali.
La vulnerabilità,  permette di aprirsi, di esporsi e là dove la si riconosce questa diventa espressione di abilità direttive.
Il governo della vulnerabilità diventa quindi  un dominio importante nell’esercizio di una leadership efficace,  orientata alle relazioni, attenta all’ascolto ed alle differenze, sensibile e responsabile delle relazioni in cui è inserita.
 
Photo Credit: securityintelligence.com

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